lunedì 14 aprile 2008

Un lunedi' d'attesa

Ieri si è votato ed oggi avrei voluto scrivere una breve riflessione sul diritto al voto come invito a votare comunque. Credo che esercitare tale diritto sia anche un dovere, se non altro morale. Sì, morale. Nei confronti di chi ha perso la vita affinchè noi potessimo esercitarlo, oggi, per chi ha lottato (anche in tempi che ricordano pure i più giovani - basti pensare ai paesi dell'ex area comunista), per chi ancora quel diritto non ce l'ha, per le donne (interessante, per inciso, questo articolo) che per molti anni anche da noi non hanno votato e lo possono fare solo da un sessantennio, mica secoli (suffragio universale, vi dice qualcosa?)Molte nonne odierne possono ricordare come non si potesse votare prima dell'arrivo della Repubblica, chiedete loro come si stava. Votare è un dovere morale da esercitare perchè si affermi il principio di democrazia e di partecipazione popolare alle scelta che cadranno sul paese di cui fai parte. Non c'è senso civico nel non farlo. E', infine, un esercizio di libertà il cui valore andrebbe chiesto a chi una libertà non ce l'ha. E noi stiamo a discutere su inezie, come sempre. Da paese maturo dove ognuno gode della massima libertà, non diamo più valore alla libertà: e' diventata una cosa scontata, come il diritto al voto. Abbiamo perso il senso di sacrificio altrui che ha permesso questo nostro esercizio d'espressione.
Avrei voluto scrivervi del mio breve viaggio per andare in ufficio, viaggio che dura 20 minuti ma che durante i quali, stamani, mi sono dovuto fare per forza i c..i degli altri perchè trovi persone, arroganti ed invadenti, che di lunedì mattina non hanno altro di meglio da fare che tenere sveglio chi vuole dormire o distrarre chi vuole leggere parlando al voce alta del loro magnifico we fatto di vasche in centro e sky sport.
Ma niente, una fresca notizia è ciò che più mi ha colpito assieme all'assurda arroganza ed inguaribile maleducazione delle persone che non si mettono nei panni degli altri. Non perchè gli altri, in questo caso, si chiamino Rita Levi Montalcini ma perchè si tratta di una persona anziana, una centenaria, ipovedente e che non deambula autonomamente. Il fatto che sia uno dei più prestigiosi premi Nobel che abbiamo è un aggravante, nel senso che ancor di più meriterebbe rispetto. Ed ha ancora molto da insegnare a questa gente maleducata, irriconoscente ed ignorante. Caproni!
La cosa, mi spiace, mi da ragione. Ci ricordiamo dei premi Nobel solo quando dobbiamo pavoneggiarci per la loro nazionalità uguale alla nostra. A tal proposito, Capecchi, chi era costui? Io non l'ho più sentito nominare e nemmeno l'ho visto intervistato in qualche trasmissione TV più o meno trash. E voi?

simone



1 commento:

marco ha detto...

Commento acido : immagino che quei cari cittadini che non hanno fatto passare la signora ( probabilmente non l'avevano riconosciuta , ma non cambia) poichè avevano fretta di votare per Ciarrapico ed il programma illuminato del PDL.
Come cantava Franco Battiato :" Povera Italia "
Buona serata e buona fortuna da un "Pdino " orgoglioso!
Marco