sabato 13 settembre 2008

QUESTA VOLTA IO C'ERO


La notizia mi coglie mentre sono sprofondato sul divano da poco più di 10 minuti.
Tanto basta perchè mi sfiori appena e che ci impieghi un bel pò a rendermene conto. La giornata, pesante, appena conlusa con il rito di mettere a letto i bambini ha fatto seguito ad una nottata durante al quale il riposo è stato di due ore in continuato ed altre due a singhiozzo. Laura è appena rientrata e mi conferma quello che ho appena sentito al TG: "Alle 23.30 è prevista l'apertura senza inaugurazione del Ponte di Calatrava".
Appena riesco a reagire mi vien fuori un: "Ma dai!? Veramente?" "Si", conferma Laura, "lo aprono fra un pò. Lo so da Marco che deve essere presente in quanto comandante dei vigli urbani". Sono ancora incerto sul da farsi. Non sono il tipo che deve essere per forza presente ai momenti "c'ero anch'io". Per esempio non sono andato a vedere il passaggio nottetempo dei conci del ponte in questione. Colgo però l'invito di Laura ad andare ed in 5 minuti sono pronto ad uscire, Nikon al seguito.
Percorsa la Lista di Spagna a passo sotenuto, butto l'occhio oltre la Ferrovia e vedo le transenne ancora al loro posto e quindi deduco che l'inaugurazione sarà dalla parte di Piazzale Roma.
Scalo gli Scalzi, per il quale, da oggi in avanti il suo impegno di moderno Caronte tra i due terminal veneziani subirà una decisa contrazione. Chissà cosa gli passa per la testa, mi piacerebbe saperlo. La fondamenta che mi separa dalla meta, penso percorrendola, ha anch'essa il destino segnato: crisi profonda per gli esercizi commerciali. Il Ponte di Calatrava, ufficialmente della Costituzione, permetterà a chi arriva al terminal automobilistico, turisti e non, di raggiungere Rialto e San Marco senza passare di là.
Vabbè, proseguiamo. Arrivo che la piccola festa casereccia, caraterizzata da prosecco, pan e salame volge al termine. Niente di ufficiale per l'apertura di questa opera della moderna architettura. Al fine di evitare manifestazioni contro, che a questo punto sarebbero state solo stupide, il Sindaco non ha voluto nulla di ufficiale ed in pompa magna. Lui, il sindaco filosofo, qualche assessore, molti cittadini e molti ignari e sopresi turisti. Queste le tipologie dei presenti. Col senno di poi è andata benone: molta partecipazione, entusiasmo e spontaneità. Una bella serata, insomma. Allora, arrivo e poco dopo si aprono le transenne e si inizia a percorrere il ponte della discordia, delle molte discordie. Piccola parentesi: non è questa la sede per affrontare discussioni e polemiche ormai senza senso. Il ponte è stato fatto, oggi c'è, e quindi se ne deve prendere atto.
Già quando lo vedi mentre te ne stai al centro della scalinata, appare in tutto il suo splendore.
Bianco, leggero, dolce nella salita. Poi di sera l'illuminazione, i riflessi nell'acqua e sui parapetti in vetro. Anche gli scalini, alcuni a dire il vero, non tutti, sono in vetro.
Incuriosito ci vado sopra e provo a vedere se si scivola (ovvio che no ma sai, la voglia di verificarlo è tanta). I giornali del giorno dopo la prima pioggia riporteranno, quasi a caratteri cubitali, che aveva ragione Santiago Calatrava, il progettista: su quel tipo di vetro non si scivola neanche se è bagnato. A proposito, Calatrava: all'apertura non presenzia, dato il carattere della non ufficialità. Saprò poi che era a Ground Zero, Manhattam, NY in occasione dell'anniversario dell'11 settembre.
Già...perchè oggi è il settimo anniversario dell'attacco alle torri gemelle. Ma è anche il 35esimo anniversario del golpe di quel satrapo (per dirla con Luis Sepulveda) di Pinochet. Per il Cile finì un'epoca di speranza ed iniziò il buio della repressione più atroce. Però questo, ogni anno, nessuno se lo ricorda. Andiamo avanti, comunque, è un'altra storia.
Alla sommità della campata si è davvero alti, non so quanti metri ma alti e lo spettacolo che si vede non si era mai visto prima. In un millennio e mezzo di storia veneziana, questo panorama non si era mai visto, ed è una curiosa meraviglia.
Inizia la discesa, dolce e graduale come la salita. La gente è contenta, entusiasta. Credo che quest'opera molto discussa, alla fine e nel lungo periodo conquisterà un po' tutti e saprà farsi voler bene. E' già parte della città e i cittadini lo sentono già loro. "Ocio! che te me sbechi i scalini del me ponte!" sarebbero state le parole di una anziana signora preoccupata degli angoli dei gradini sotto il peso e l'azione di pesante trolley da turista.
Arrivo sotto, altro panorama insolito, altra vista del ponte. Mi devo spendere in un "bellissimo" perchè è tale che lo vedo, sinceramente.
Prima di rincasare mi imbatto nel Sindaco, il quale, evidentemente, ha attraversato il ponte e poi se ne è rimasto lì, tra la gente, lasciando che fossero i suoi assessori ad andare a casa. Infatti è solo. Guarda pensoso il ponte, il suo viso è stanco e disteso come dopo una gran fatica ma dal'ottimo risultato. Due ragazzi chiedono: "Allora, sindaco, contento?" "Bello vero? Si sono contento. Ma guardate quanto è bello!".
Entusiasmo e dolcezza insieme, questo era Cacciari, la sera dell'11 settembre 2008.
E' bello veramente, andate a vederlo e vi conquisterà.


3 commenti:

lella ha detto...

Non finirò mai di dirti grazie grazie grazie...Riesci sempre a rendermi felice e partecipe di indimenticabili emozioni. Ciao son Lella la vostra cara amica che vi vuol bene. Grazie perchè per me che son lontana è stupendo poter vivere il bellissimo evento del nuovo ponte che rende venezia ancor più unica, sarò prestissimo li a viverlo ed ad abbracciarvi per dirvi sempre grazie grazie grazie

lella ha detto...

Ciao Simone anche oggi son tornata ad osservar le sensazionali foto ed il bellissimo commento da te scritto sul nuovo ponte...Rimango un pò stranita di non legger altri commenti dagli amici e da coloro invitati a visionar il tuo ...dai ragazzi, soprattutto architetti, scriviam le nostre emozioni !!! sempre un immenso grazie a te caro amico

Simone ha detto...

grazie per i tuoi graditi commenti. Si vede che hai occhio per le cose belle.
Il ponte, come sai, non è molto gradito a buona parte dei veneziani e per chi non lo è forse c'è indifferenza.
un bacione grosso


ciao a presto