lunedì 8 ottobre 2007

Il GAM a Venezia: si bissa!

L'avevo promesso e le promesse vanno mantenute! La gita di marzo del GAM di Zugliano aveva lasciato a casa troppi amici. Le richieste, ricordo, si esaurirono nell'arco di una mattinata. Bene, eccoci qua, quindi, con il bis e qualcosa in più.
Avevo promesso anche un'altra cosa, e anche questa promessa deve essere mantenuta: il sole c'è, l'aria è fresca, si sta da Dio, tutto perfetto per una lunga camminata. Il giro è tutto sommato lo stesso. Il primo ritrovo è in Campo San Geremia e soffriamo un po' di ritardo dovuto al treno e ad inderogabili urgenze fisiologiche di buona parte del gruppo. Vabbè l'importante è stare assieme per trascorrere una serena giornata. Il cartellino si timbra (badge, per dirla con terminologia moderna ed anglofona) dal lunedì al venerdì, no? Oggi porto con me Giorgia. Non ho alternative, Laura tiene Tommaso ed io la piccola peste fatta di argento vivo. Ovvio che da solo non sarei in grado di guidare il gruppo e correre dietro a lei. Zio Mariano mi sostituisce egregiamente, per fortuna. Santa Lucia è impegnata a dir Messa per cui velocemente andiamo verso il Ghetto, visita obbligata per chi viene da queste parti. Primo Ghetto al mondo (1516), cinque sinagoghe, una scuola di Torah, un museo, case a grattacielo. Mica pizza e fichi!













Mi assale un dubbio: ce la facciamo ad arrivare in tempo al Ghetto passando per San Giobbe? 85 persone sono tante da far correre e stavolta non hanno tutti lo stesso passo. Arrivo davanti al Ponte delle Guglie e penso "ma si dai! chi non risica non rosica" e giro a sinistra lungo le Fondamenta Savorgnan. Si va a vedere il prezioso portale, l'alba del rinascimento veneziano e poi il Ponte dei Tre Archi, un peccato perderli.
Giunti puntuali al Ghetto, chi non entra per la visita mi pare gradisca un'oretta libera. Passa presto tra acquisti, antipasti, cicchetti, caffè, prosecco..... Ci raggiunge Laura con Tommaso per un breve saluto, il piccolo dorme beato dopo una lauta poppata ma la loro visita non si protrae per molto. Infatti, malgrado la giornata si mantenga bella soleggiata è un po' troppo ventosa e fresca per il cucciolo e loro rientrano a casa. Ma vuoi mettere in confronto al diluvio di marzo? Fu un gran battesimo! Dopo pranzo, consumato al parco di Villa Groggia, si riparte per Sant'Alvise, Madonna dell'Orto, casa del Tintoretto, Misericordia, la scuola grande incompiuta del Sansovino. Giorgia nel frattempo sì è addormentata, che brava (quando vuole) e quante emozioni per lei; le fa sicuramente bene un po' di riposo. Stavolta riusciamo a vedere ponte Chiodo, l'unico in città senza parapetti, come lo erano tutti i ponti in origine. In un attimo siamo ai Gesuiti. In campo altra pausa. Gradita. Caffè e necessità varie... Ripartiamo un po' stancamente vero Calle Varisco, la più stretta della città. Niente di particolare però curiosa. Usciamo da questa zona battuta dal vento freddo della laguna nord. Giorgia, sveglia ma non troppo, è in braccio a me e me la porto fino ai Miracoli: ennesima chiesa chiusa. Peccato, speravo proprio che questa fosse aperta. Marmi policromi ovunque, qualcuno azzarda storpiando il nome: non più Santa Maria dei Miracoli ma dei Piastrellisti! In breve arriviamo in Campo SS Apostoli, illustro le particolarità di quella che è per i veneziani una strada e non una calle, tanto è anomala date le sue dimensioni e regolarità. Ci congediamo; il gruppo si ritroverà alla Ferrovia dopo essersi sparso tra negozi, gelaterie e chi va di buon passo a San Marco. Toccata e fuga. La pausa gelato giova a Giorgia che ritrova energia e gioca fin sotto casa con Federico che sembra un ottimo fratello maggiore (a buon intenditor poche parole...forza ragazzi!). In Rio Terà noi entriamo in casa, loro proseguono.
Buon rientro e alla prossima!
Ciao

Altre foto della gita dal sito del GAM Zugliano




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